EMAS DIXIT PER “FRONTEVERSO”

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PUBBLICHIAMO ANCHE IN QUESTO SITO UN’INTERVISTA RILASCIATA DA EMAS A ENRICO STERLE LUCICH PER IL SITO “FRONTEVERSO”, SUI TEMI DELL’ARTE, DELL’ARCHITETTURA, DEL PATRIMONIO CULTURALE, ETC.

 

Interiors / Di Salvo House in Punta Ala, Grosseto (EMAS PHOTOS 2007)

 


Da: https://mailchi.mp/fronteverso/in-due-sul-divano-268679

Il  concetto che l’Architettura sia a pieno titolo una forma d’Arte, peraltro sostenuto da Philippe Starck, è da Lei condiviso? 

Certamente l’Architettura è una forma d’arte a pienissimo titolo. Seppure sia una forma d’arte speciale, che ha a che fare con la fruizione sensoriale dello spazio, e quindi anche con aspetti tecnologici e tecnici solitamente più complessi di quelli che connotano le arti in prevalenza visive.  Il celebre trattatista romano Vitruvio, in Età Augustea, definì l’Architettura “Arte del Costruire”, usando la parola “Arte” per designare valori tecnico-estetici. Vitruvio stabilì che tre proprietà basilari dell’Architettura sono la Venustas (la bellezza ovvero la parvenza visibile), la Firmitas (la saldezza strutturale e costruttiva), l’Utilitas (la funzionalità ovvero la rispondenza allo scopo), fissando le specificità di un’Arte senza dubbio primaria. Va detto però che purtroppo, malgrado la sua storia gloriosa, l’Architettura è oggi in Italia molto poco considerata, avendo perduto l’importanza primaria che a mio avviso le spetta in quanto disciplina correlata alla creazione antropica degli ambienti in cui viviamo.  Si pensi che nel lessico governativo la parola “Architettura” non compare quasi mai, a differenza delle “Infrastrutture”, dei “Lavori Pubblici”, etc. Persino nell’ambito del Ministero della Cultura, giusto per dire, le Soprintendenze sono preposte alla “Archeologia, Belle Arti e Paesaggio”, ma non all’Architettura, riduttivamente inclusa nella categoria delle “Belle Arti”. Molto diversa è la situazione ad esempio in Francia, dove l’Architettura ha uno status di notevole maggior rilievo politico e sociale.  Personalmente mi sono sempre impegnato nell’elevare, a livello culturale, l’importanza dell’Architettura (come pure dell’Ingegneria o dell’Urbanistica in quanto discipline strettamente connesse all’Architettura), e mi auguro che prima o poi qualche risultato si ottenga.

Nel Suo lavoro al Ministero della Cultura ha familiarità con il linguaggio artistico: che cos’è per Lei e come ne fruisce?

Definire il significato di “linguaggio artistico” non è cosa semplice o facile. Con l’esperienza, ho compreso che il linguaggio artistico è un qualcosa che, ai giorni nostri, può essere spesso  inascrivibile agli schemi canonici che l’arte ha utilizzato nei secoli per comunicare le sensibilità degli autori.   Diverso è il caso del “linguaggio artistico” riferibile a chi pratica l’arte consapevolmente, che apprezzo soprattutto quando è libero da conformismi, non solo estetici.   Devo dire che personalmente sono sempre molto attratto dalle tante occasioni nelle quali si colgono i linguaggi artistici più disparati. Di sicuro mi considero fortunato, giacché lavoro da anni in un ambito come quello dei Beni Culturali nel quale la conoscenza dei linguaggi artistici o anche solo delle opere aventi valori storico-artistici è un’esperienza direi quotidiana, che allieta l’esistenza. Devo comunque ringraziare anche la mia indole se mi spingo spesso a orientarmi laddove si palesa,  o si nasconde, l’arte, in grado di emozionarmi e farmi riflettere.

Il Suo website “EMAS.news” è un compendio di cultura e piacere anche per i non-addetti ai lavori. Usando un personale linguaggio artistico, che cosa pensa lo caratterizzi ?

Ho voluto connotare il mio website/blog come una fonte o strumento di conoscenza critica delle tematiche di cui mi sono occupato e di cui mi occupo più frequentemente, quali l’architettura, le arti, il patrimonio culturale e paesaggistico, etc. Rendendo comunque la visione del sito mi auguro gradevole, anche per coloro che non siano specialisti ma che siano anche solo semplicemente curiosi di conoscere argomenti poco trattati o trattati dal mio particolare punto di vista. Che è intrinsecamente rivolto anche ai non addetti ai lavori, in quanto non mi piace la cultura autoreferenziale o intellettualistica, che ignora l’esigenza di offrirsi alla comprensione di chi non appartiene a circoli ristretti.  Gli autori che ho amato di più, nella vita, sono coloro che sono riusciti a farsi capire senza troppe difficoltà o contrazioni di meningi. Inoltre ho cercato di caratterizzare il website, graficamente, in modo chiaro e agevole, ossia come quelli che preferisco visionare. 

“EMAS.news” è un valido contributo alla presa di coscienza del cittadino/lettore su la tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico.  Quanto interagisce lo svolgimento del suo lavoro in merito a ciò?

Direi che interagisce parecchio, giacché lavorando io da molto tempo nell’ambito della tutela del patrimonio, e avendo quindi conosciuto alquanto estesamente la materia dal suo interno, devo dire che il sentimento di contribuire alla presa di coscienza dei lettori e dei cittadini è sorto quasi spontaneo e si è rafforzato nel tempo.  Nelle occasioni pubbliche ripeto spesso che la tutela del patrimonio culturale non deve essere demandata ai soli funzionari ministeriali ma dovrebbe essere sentita come diritto-dovere delle persone che compongono le comunità. Antonio Cederna si batté strenuamente per questi scopi e per questo l’ho ammirato. Anche Pier Paolo Pasolini ebbe una sensibilità commovente.  Penso che il far capire ai cittadini l’importanza enorme che ha il patrimonio culturale, soprattutto in Italia dove esiste la massima ricchezza di beni storico-artistici, purtroppo spesso associata alla massima sciatteria civica, debba costituire un’assunzione prioritaria di responsabilità.


Enrico Sterle Lucich

Visual Artist – Membro di FCC Foreign Corrispondents Club, Hong Kong. Milanese di nascita, ha vissuto e lavorato a Roma, Venezia, Parigi, Londra, Manila, Hong Kong, Zurigo e Lisbona. Formatosi allo Studio Noorda ha lavorato con Franco Maria Ricci e Fiorucci per poi dedicarsi al disegno tessile, alla moda e all’arte visiva.

Emanuele Masiello Campione 

Emanuele Masiello Campione si laurea in Architettura nel 1992 presso l’Università di Firenze. Al Politecnico di Torino consegue il Dottorato di ricerca in Storia dell’Architettura e dell’Urbanistica. Si perfeziona poi in Scienza della Conservazione dei Beni Culturali e, quale funzionario direttivo al Ministero della Cultura, presta servizio in varie Soprintendenze, da ultimo quella di Firenze, responsabile per la tutela architettonica e paesaggistica di vari territori comunali (in cui vi sono complessi monumentali quali l’Abbazia di Vallombrosa, il Castello di Sammezzano, etc.). Nel 2019 è stato insignito del Premio Nazionale Umberto Zanotti Bianco, per alti meriti nel campo della tutela dei Beni Culturali e Paesaggistici. Nel 2020 ha fondato il sito web emas.news, dedicato all’architettura e alle arti, nonché al patrimonio culturale e paesaggistico.
E mail: info@emas.news

 

 

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1 COMMENT

  1. Concordo sul concetto di architettura quale forma d’arte a pieno titolo e mi rattrista che il lessico governativo non le attribuisca il peso che merita. Ti faccio i miei complimenti per gli elogi al tuo sito,tutti meritati, e molto apprezzato anche dai non addetti ai lavori e non specialisti nel settore ma solo semplici curiosi.

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