IN TERRA SANTA INSIEME A DON GIOVANNI SASSOLINI

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RESOCONTO VISIVO D’UN VIAGGIO IN TERRA SANTA, FATTO NELL’APRILE DEL 2019 INSIEME A DON GIOVANNI SASSOLINI, INSIGNE GUIDA SPIRITUALE E AUTOREVOLE CONOSCITORE DEI LUOGHI OVE NACQUE IL CRISTIANESIMO. UN ITINERARIO SI DIREBBE CANONICO, CHE HA TOCCATO NAZARET, IL MONTE TABOR, IL LAGO DI GALILEA, IL DESERTO DI GIUDA, IL FIUME GIORDANO E IL MAR MORTO. PER POI FERMARSI A BETLEMME E CONCLUDERSI, OVVIAMENTE, A GERUSALEMME E DINTORNI.  COME È USUALE IN QUESTO SITO WEB, LE IMMAGINI DEL REPORTAGE FOTOGRAFICO INCLUDONO GLI ASPETTI RITENUTI SALIENTI SPECIE IN RELAZIONE AL TEMA DEL PATRIMONIO CULTURALE, PER QUANTO LA PARTECIPAZIONE AL VIAGGIO SIA STATA MOSSA DAL DESIDERIO DI CONOSCERE DI PERSONA LE FONTI STORICO-GEOGRAFICHE DELLA RELIGIONE CRISTIANA (INSIEME A QUELLE DI ALTRE RELIGIONI), COGLIENDO L’OCCASIONE PER IMMERGERSI NELLA CONDIZIONE ATTUALE DEL RICCHISSIMO GENIUS LOCI

 

L’autostrada (molto ben tenuta) che dall’aeroporto Ben Gurion, vicino Tel Aviv, conduce verso le città di Netanya e Haifa, costeggiando il Mediterraneo

 

La città di Haifa vista dall’alto del Monte Carmelo, ove si ritiene che abbia dimorato il profeta Elia e ove ebbe origine l’Ordine religioso del Carmelo (o dei Carmelitani), che ebbe vasta diffusione nel mondo cristianizzato, lasciando insigni testimonianze nei tanti conventi che concorsero all’arricchimento monumentale ed artistico delle città

 

Area del Monte Carmelo. Don Giovanni Sassolini insime a Pinzy

 


 

NAZARET

 

Nazaret. Interno della Chiesa greco-ortodossa dell’Annunciazione, costruita sulla sorgente dove Maria avrebbe udito per la prima volta la voce dell’Arcangelo Gabriele.  Sono alquanto numerosi i luoghi di culto, in Nazaret, ove secondo varie confessioni cristiane sarebbe avvenuto il fondativo evento evangelico dell’Annunciazione, che fu peraltro fonte di ispirazione costante per il mondo dell’arte

 

Nazaret. Interno della Chiesa greco-ortodossa dell’Annunciazione. Particolare delle tante figurazioni pittoriche che risentono delle lunghissima cultura artistica bizantina

 

Nazaret. La Basilica Basilica cattolica dell’Annunciazione (1959c-69), eretta su progetto dell’architetto Giovanni Muzio, sulla grotta ove secondo la tradizione cattolica romana l’Arcangelo Gabriele avrebbe annunciato a Maria la nascita di Gesù.  L’alto tiburio con trafori ornamentali geometrici, tipici dello stile di Muzio, è un’evidenza dominante del panorama architettonico della città

 

Nazaret. Interno della grande Basilica cattolica dell’Annunciazione . Il “brutalismo” materico delle possenti strutture cemenzie lasciate a vista è una caratteristica precipua dell’esteticità del grande edificio di culto, tappa obbligata del pellegrinaggio cattolico

 

Nazaret.  Due finestre con efficaci tende parasole a visiera

 

Nazaret. Le merci esposte all’esterno di un negozio. La di diffusione degli oggetti d’uso comune in plastica (dai colori spesso sgargianti) è un segno tra più evidenti della globalizzazione dei gusti popolari e dei modi di produzione industriale che ha ormai pervaso il pianeta

 

Nazaret. Scalinata di cemento verniciata con colori blu e giallo

 


 

MONTE TABOR

Monte Tabor. Chiesa cattolica della Trasfigurazione (1921c-24), progettata da Antonio Barluzzi (1884-1960) il quale fu il principale autore dei tanti edifici di culto cattolici che furono costruiti in Terra Santa nei primi decenni del XX secolo.   La facciata principale verso ovest, come appare giungendovi dal percorso principale di accesso, evoca chiaramente l’idea del westwerk carolingio-ottoniano, seppure intriso di memoria del mondo architettato ellenistico.   La Trasfigurazione, secondo i Vangeli sinottici, è l’evento in cui Gesù appare raggiante di gloria tra i profeti Elia e Mosè, fonte ispirativa di varie interpretazioni artistiche (quale quella celebre di Raffaello, del 1516-20, conservata nei Musei Vaticani in Roma)

 

Monte Tabor. Chiesa cattolica della Trasfigurazione. Il fregio ondulato che adorna le finestre collocate nel registro mediano delle torri laterali, che attesta in Antonio Barluzzi un’abilità non comune e tutt’altro che corriva nell’impiego di forme ornamentali che richiamano la ricchissima storia dell’architettura antica

 

Monte Tabor. Chiesa cattolica della Trasfigurazione. L’interno verso il presbiterio rialzato. Si osservano chiaramente le arcate su pilastri con capitelli vegetali, e, sullo sfondo, i mosaici dorati dell’emicatino absidale

 

Monte Tabor. Chiesa cattolica della Trasfigurazione. Le capriate lignee della copertura poggiano su peducci sorretti da pilastrini in risalto (poggianti anch’essi su peducci), che scandiscono le fasce del claristorio.  Anche in tale soluzione, l’inventiva di Barluzzi appare tutt’altro che sterile

 


 

CANA

Cana di Galilea. La facciata della chiesa costruita per celebrare il luogo ove Gesù avrebbe compiuto il suo primo miracolo, quello dellaTrasmutazione dell’acqua in vino” , in occasione di una festa di nozze passata alla storia, che ispirò anch’essa la fantasia di molti artisti di epoche successive (tra cui Paolo Veronese che nel 1563 dipinse la grandiosa e celebre tela conservata nel Museo del Louvre in Parigi).  Per quanto l’ubicazione di molti edifici religiosi spesso non coincida, con esattezza o con provata storicità, coi luoghi degli eventi di cui si parla nelle Sacre Scritture, è innegabile che la conoscenza narrata della vita di Gesù abbia enormemente concorso alla creazione, in Terra Santa, di un patrimonio architettonico e artistico molto ricco di fascino evocativo

 

Cana di Galilea. Un cortile privato non molto distante dalla chiesa della Trasmutazione dell’acqua in vino,  nel quale si colgono i contrasti che spesso compaiono anche in Terra Santa, ove il consumismo del retaggio religioso non sempre riesce a celare ciò che vi è dietro le parvenze dei percorsi turistici

 


 

LAGO (O MARE) DI GALILEA (O DI TIBERIADE) E DINTORNI

Tabga. Cartello illustrativo che mostra la grande importanza che ebbe l’area di Tabga in età antica, per l’esperienza terrena e ultraterrana di Gesù.

 

Tabga. Turisti di varie nazionalità sul tratto di riva del Lago di Galilea, nei pressi del quale sarebbe avvenuto l’episodio evangelico di Gesù che camminò sulle acque.   Nell’area di Tabga sarebbe tra l’altro avvenuto anche il famoso miracolo della “Moltiplicazione dei pani e dei pesci”

 

Tabga. Chiesa del Primato di San Pietro. Coppia di fedeli cristiani in posa fotografica, seduti sulla roccia di Pietro, a cui Gesù, dopo la resurrezione, avrebbe confermato il primato

 

Cafarnao. Un’insolita architettura brutalistica (la Chiesa francescana di San Pietro in Cafarnao, progettata dall’architetto Ildo Avetta e consacrata il 09 giugno 1990) posta sui resti archeologici di una antica Chiesa Bizantina a sua volta edificata sui presunti resti archeologici della “Casa di Pietro”.  In Terra Santa, l’abbondanza di resti archeologici e l’esigenza di preservarli, pur favorendone la fruizione, ha fatto sì che sia stato esperito tante volte l’impegnativo tema progettuale del rapporto del nuovo con le preesistenze storiche, ottenendo risultati talvolta perplimenti

 

Cafarnao. I resti archeologico-architettonici della Sinagoga di epoca Romana, nella quale Gesù avrebbe professato il suo nuovo messaggio di fede

 

Cafarnao. La Stella di David scolpita in un fregio lapideo, visibile tra i cospicui resti archeogici dell’antico villaggio frequentato da Gesù

 


 

Il Lago di Galilea visto dal battello che ne solca le acque

 


 

Vicinanze di Tabga. La Chiesa cattolica delle Beatitudini (1936-38), costruita anch’essa su progetto di Antonio Barluzzi nei pressi del luogo ove si narra che Gesù avrebbe pronunciato il famoso “Discorso della Montagna”. Come nel caso della Chiesa della Trasfigurazione sul Monte Tabor e della Chiesa del Getsemani in Gerusalemme (si veda oltre), è davvero mirabile la capacità di Barluzzi nell’ibridare, in Terra Santa, forme varie dell’architettura religiosa storica, coi materiali disponibili in loco, approdando a risultati che paiono scevri dal mero revivalismo stilistico

 

Vicinanze di Tabga. Chiesa cattolica delle Beatitudini.  Lo spazio interno sotto la cupola, rivestita di mosaici dorati che attestano l’effetto di preziosità che volle ottenersi nell’edificazione dell’opera di culto

 

Vicinanze di Tabga. Chiesa cattolica delle Beatitudini.  I mosaici policromi dei pavimenti

 


 

Nablus. Scorcio urbano nei pressi della Chiesa del Convento Greco Ortodosso del Pozzo di Giacobbe. I contrasti edilizi, alquanto evidenti, sono a mio avviso meritevoli di essere conosciuti e documentati

 


 

Vicinanze di Gerico e del Monte delle Tentazioni.  Cammello e giovane cammelliere in posa fotografica per i turisti. Malgrado ciò che è risaputo, può continuare a sorprendere vedere come le genti locali si prestino ad assecondare il diffuso desiderio dei turisti di catturare, come souvenirs visivi, le curiosità ritenute esotiche

 


 

Visione dal pullman del Deserto di Giuda, che si estende dal Fume Giordano alle colline orientali di Gerusalemme.  Vi è da dire che i paesaggi della Terra Santa sono molto vari, e sorprendenti per come trasmutano dalle verdi rigogliosità della Galilea alle brulle tinte ocra dei terreni più aridi e siccitosi

 


 

Sito in riva destra del Fiume Giordano, nei pressi del quale si ritiene che avvenne il battesimo di Gesù, a opera di Giovanni Battista.   Manichino e pannelli informativi che illustrano come le donne devono indossare la leggerissima veste, prima di immergersi con tutto il corpo in acqua, come fanno più di altre, con spirito entusiastico, molte fedeli ortodosse

 


 

Vicinanze del Mar Morto.  Le montagne desertiche del Qumran National Park, ove furono trovati i famosi rotoli di manoscritti antichi, contenenti testi di argomenti non solo religiosi

 


 

BETLEMME

 

Betlemme. Visione dal pullmann del paesaggio urbano, molto densamente edificato. Sulla sinistra, il Nativity Bells Hotel, sede di pernottamento della comitiva che ha visitato la Terra Santa al seguito di Don Giovanni Sassolini

 

Betlemme. Altra visione dal pullmann del paesaggio urbano, di cui si coglie la densità davvero molto elevata degli edifici abitativi, accostati l’un l’altro fin quasi a toccarsi.  Molto chiaramente, si osserva la cortina muraria, costituita da blocchi prefabbricati di cemento armato, che rende incomunicanti le aree amministrate dagli israeliani da quelle amministrate dai palestinesi

 


 

Betlemme. Interno della Basilica della Natività (facente parte dal 2012 dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO). La grande chiesa, oggi amministrata dagli Ortodossi greci, fu edificata sulla grotta ove sarebbe nato Gesù, situata sotto il presbiterio, per visitare la quale è richiesta molta attenzione per la propria incolumità, vista la grande folla di fedeli che aspira ad entrare nel sacro ambiente

 

Betlemme. Interno verso la controfacciata della Basilica della Natività, di cui si ammirano alcuni tipici aspetti dell’architettura monumentale paleocristiana (colonnati classici trabeati, alti claristori con finestre monofore, copertura a capriate lignee), che funsero da ispirazione per molte chiese basilicali di epoche successive. L’edificazione della prima Basilica è tradizionalmente ascritta al volere dell’imperatore Costantino, ma la facies oggi visibile del monumento è il frutto delle tante distruzioni, ricostruzioni, modifiche, restauri, etc., quali spesso si riscontrano nella storia del patrimonio architettonico in Terra Santa

 

Betlemme. Basilica della Natività. Dettaglio dei mosaici del XII secolo presenti nelle fasce del claristorio, finiti di restaurare nel 2016c.

 

Betlemme. Basilica della Natività. Cartello di cantiere degli interventi di restauro in corso, riferiti a varie parti del monumento tutelato dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità

 


 

Betlemme vicinanze. Cappella del Campo dei Pastori, costruita ove si crede che i pastori siano stati informati dall’angelo che Gesù era nato. Don Giovanni Sassolini, dall’altare, effonde il suo magistero spirituale

 


 

Betlemme vicinanze. Cappella della Grotta del Latte. Madonna con Bambino facente parte di una composizione raffigurante la Sacra Famiglia

 


 

GERUSALEMME E DINTORNI

 

Gerusalmeme. Immagine della città vista dal Monte degli Ulivi. Si osservano, sulla sinistra, il vasto cimitero monumentale ebraico e, sulla destra, lo scorcio della Città Vecchia, entro le cui mura merlate si intravede la grande Moschea di Al-Aqsa

 

Gerusalemme. Altra immagine della città vista dal Monte degli Ulivi, da cui si gode un panorama spettacolare dei plurisecolari fatti antropici che hanno segnato la fisionomia dei mossi siti naturali. Il paesaggio inteso come interazione di natura e di opere dell’uomo appare pienamente evidenziato

 

Gerusalemme. Il cimitero monumentale degli Ebrei che occupa le pendici orientali della Valle del Cedron (o di Giosafat), come si percepisce scendendo dal Monte degli Ulivi.  Sulle grandi tombe vi sono i sassolini che gli Ebrei vi depongono, invece dei fiori come fanno di solito i Cristiani

 

Gerusalemme. La città vista dal Monte degli Ulivi, con la sfolgorante emergenza monumentale della Cupola della Roccia che sorge sull’antico sito del Monte del Tempio (poi Spianata delle Moschee).  La visione della città di Gerusalemme dal Monte degli Ulivi è una di quelle che resta per sempre nella storia delle emozioni che si possono provare nella vita. Sullo sfondo della Città Vecchia, si vedono gli alti edifici “moderni” costruiti sui pianori collinari verso ovest

 

Gerusalemme. Altra immagine dal Monte degli Ulivi, incentrata sulla grande Moschea di Al-Aqsa che, rispetto alla Cupola della Roccia, appare matericamente omogenea entro il contesto edificato della Città Vecchia, dominato dal dorato colore della pietra calcarea di Gerusalemme, utilizzata per secoli, e nonché imposta nel 1918 dal Mandato britannico, come pietra da usare per tutti gli edifici della città

 

Gerusalemme.  Altra immagine dal Monte degli Ulivi della Città Vecchia

 

Gerusalemme. La Cupola della Roccia col suo splendente rivestimento di lamine dorate, come si intravede oltre la cortina merlata delle mura orientali della Città Vecchia

 


 

Gerusalemme. Basilica del Getsemani (o Basilica dell’Agonia).  Costruita sulla Roccia ove Gesù avrebbe pregato prima dell’arresto.  Su di essa sorsero una Basilica Bizantina e poi una Basilica Crociata.  Queste furono sostituite dall’attuale costruzione, che fu eretta nel 1919c-24 su progetto di Antonio Barluzzi, ovvero di colui che, come s’è fatto cenno, è considerabile il massimo artefice (come ingegnere e architetto) del patrimonio cattolico “moderno” di Terra Santa.  La facciata, fitta di membrature architettoniche in risalto e di ornamenti policromi, resta impressa nella memoria di chi visita la Terra Santa ponendo attenzione alle costruzioni pregevoli.  La Basilica è detta anche “Chiesa di tutte le Nazioni”, in omaggio ai tanti Stati che concorsero a finanziare i lavori

 

Gerusalemme. Basilica del Getsemani (o Basilica dell’Agonia). Particolari dei mosaici policromi della parte sommitale del timpano, sul cui acroterio campeggiano due cervi bronzei che rimandano a un passo della Bibbia

 

Gerusalemme. Basilica del Getsemani (o Basilica dell’Agonia).  Particolare del portico, di cui si osservano le colonne disposte a croce intorno a un pilastro centrale, formanti nell’insieme una soluzione estetico-costruttiva di marcato risalto tridimensionale.

 


 

Gerusalemme. Area del Getsemani. Grotta del tradimento di Gesù da parte di Giuda Iscariota

 


 

Gerusalemme. Area del Getsemani. Chiesa dell’Assunzione di Maria (Tomba della Vergine).  Icona della Madonna con Bambino posta nell’altare principale

 


 

Gerusalemme. Le mura orientali della Città Vecchia viste dal Getsemani (Valle del Cedron).  E’ ben visibile la Porta d’Oro, serrata da tempo, da cui Gesù sarebbe entrato in Gerusalemme il giorno poi fissato nel calendario cristiano come Domenica delle Palme.  Fuori dalle mura, si intravede il cimitero islamico che occupa il versante opposto di quello ebraico

 


 

Gerusalemme. L’ambiente urbano poco fuori la Porta di Sion, le cui origini sarebbero molto antiche.  In effetti, il termine Sion ha valore fondativo per la città di Gerusalemme e per la Terra di Israele.  Sullo sfondo si intravede il complesso della Chiesa e Abbazia cattolica della Dormizione di Maria

 

Gerusalemme. L’emergente mole neoromanica della Chiesa dell’Abbazia cattolica della Dormizione di Maria (1898c-1910), costruita su impulso del Kaiser tedesco Guglielmo II, tramite progetto elaborato dall’architetto Heinrich Renard

 


Gerusalemme.  Edificio detto del Cenacolo (o dell’Ultima Cena).  Dettaglio di un capitello a doppio giro di fogliami, sul quale convergono le fitte nervature goticheggianti delle volte dell’ambiente interno,  posto al primo piano.  La matrice gotica è alquanto evidente nell’aura stilistica degli artefatti che connotano il luogo ove avvenne un evento cruciale per la storia del Cristianesimo

 


 

Gerusalemme.  Panorama urbano in direzione est, dalle vicinanze della Chiesa di San Pietro in Gallicantu (che commemora la rinnegazione di Gesù da parte di Pietro dopo il terzo canto del gallo).  Nei quartieri orientali, l’impronta popolare del paesaggio urbano è ben più marcata

 

Gerusalemme. Panorama urbano verso la Città Vecchia, dalle vicinanze della Chiesa di San Pietro in Gallicantu.  Anche da tale punto di osservazione, la dorata Cupola della Roccia e la cupola della Moschea di Al-Aqsa sono primari episodi architettonici di attrazione visiva 

 

Gerusalemme. Papaveri in fiore dalle parti della Chiesa di San Pietro in Gallicantu

 


 

Gerusalemme. Città Vecchia. L’interno della Cappella della condannazione e dell’imposizione della Croce a Gesù, punto di partenza della Via Crucis (Via Dolorosa) verso il Gòlgota (Calvario). Può sembrare strano a sapersi che, attuamente, la Via Dolorosa è un continuo susseguirsi di negozi e commerci in quanto essa trovasi in gran parte all’interno del suk o bazar del quartiere arabo

 


 

Gerusalemme. Basilica del Santo Sepolcro. La piazza di ingresso al monumento che non è sovraffollata solo nelle ore molto mattutine. Sulla facciata, al piano delle due grandi finestre archiacute, d’epoca crociata, si osserva un piccolo scaleo di legno che si trova al suo posto e non è stato più mosso da quando fu dichiarato dagli Ottomani lo status quo nel 1852.  Se si desidera visitare con relativa calma la Basilica del Santo Sepolcro, è vivamente consigliato di recarvisi al mattino molto molto presto

 

Illustrazione della piazza d’ingresso alla Basilica del Santo Sepolcro.  Da:  Peregrinatio in Terram Sanctam o Santae Peregrinationes del canonico Bernhard von Breidenbach, illustrato da Erhard Reuwich e stampato a Magonza nel 1486. Ho ritenuto opportuno inserire tale immagine per mostrare che le differenze rispetto a ciò che si osserva attualmente sono davvero minime

 

Gerusalemme. Basilica del Santo Sepolcro. Il vasto ambiente d’ingresso ove è collocata la “Pietra dell’Unzione”, molto venerata specie dai fedeli Ortodossi. I caratteri architettonici di tale spazio, e dei tanti altri che compongono l’attuale complesso monumentale, riflettono con evidenza la lunga sequenza di costruzioni, distruzioni, ricostruzioni, etc. che segnarono la tormentata storia del sommo edificio sacro per la religione cristiana

 

Gerusalemme. Basilica del Santo Sepolcro. Immagine della grande cupola sopra l’Edicola che racchiude il luogo ove Gesù sarebbe stato sepolto.  La visita all’interno dell’Edicola è gestita dagli Ortodossi, per i quali il Santo Sepolcro è detto “Anastasis”, ovvero luogo della Resurrezione

 

Gerusalemme. Basilica del Santo Sepolcro. Le scale che conducono alle cappelle ove si ritiene che si trovasse l’altura del Gòlgota o Calvario, ovvero il sito della crocifissione di Gesù

 

Gerusalemme. Basilica del Santo Sepolcro. La cupola recentemente restaurata della Cappella di Sant’Elena (madre dell’imperatore Costantino I)

 

Gerusalemme. Basilica del Santo Sepolcro. L’immagine di Gesù su un telo plastificato che racchiude un’area di cantiere

 


 

Gerusalemme. Vicinanze della Basilica del Santo Sepolcro. Strada impavesata con bandierine e grande effige di Gesù Cristo

 


 

Gerusalemme. Città Vecchia. Bandoni di negozi ancora chiusi (data l’ora molto mattutina) nei pressi della Porta di Damasco. Nella Città Vecchia di Gerusalemme, la quantità di negozi che si susseguono lungo le strade è davvero impressionante, ed è una viva testimonianza della prosperità commerciale che proviene dal turismo religioso, anche altrove

 

Gerusalemme. Città Vecchia. Il Muro del Pianto o Muro Occidentale (Kotel), considerato sacro  dagli Ebrei che vi si recano per pregare e per infilare i foglietti con le proprie suppliche nelle fessure tra i grandi blocchi di pietra calcarea.   La poderosa opera muraria è ciò che resta delle sostruzioni del famoso Monte del Tempio, divenuto in seguito Spianata delle Moschee. Si veda: https://www.emas.news/monte-del-tempio-o-spianata-delle-moschee-toponimi-diversi-per-un-unico-luogo-sacro/

 

Gerusalemme. La passerella pedonale di legno che collega la Piazza del Muro Occidentale (il Muro del Pianto) alla Spianata delle Moschee (Monte del Tempio). Per accedere alla Spianata delle Moschee, i controlli della polizia sono molto attenti

 

Gerusalemme. Spianata delle Moschee (Monte del Tempio).  La Cupola della Roccia (VII secolo),  con l’adiacente più piccola Cupola della Catena (ritenuta di qualche anno anteriore) che campeggia sul lato orientale . Entrambi gli edifici costituisono una diade tra le più celebri della prima architettura islamica.  L’attribuzione di sommi valori sacri alla Cupola della Roccia è ascrivibile sia agli Ebrei (per i quali la Roccia visibile all’interno dell’edificio è identificabile come quella ove avvenne il Sacrificio di Isacco da parte di Abramo, coincidente col sito del “Santissimo” o “Sancta Santorum” del Tempio), sia ai Musulmani che considerano Gerusalemme la loro terza città santa dopo La Mecca e Medina

 

Gerusalemme. Spianata delle Moschee (Monte del Tempio). Altra immagine della Cupola della Roccia, davanti al cui ingresso orientale vi è la Cupola della Catena, una sorta di padiglione o chiosco, aperto da tutti i lati, che offre riparo e frescura ai pellegrini

 

Gerusalemme. Spianata delle Moschee (Monte del Tempio).  Le strabilianti ornamentazioni policrome della Cupola della Catena sono tra quelle che più restano impresse nella memoria di chi ammira la genialità creativa dell’uomo

 

 


 

Gerusalemme. La città vista dalle terrazze panoramiche della Casa Nova (Casa Francescana di accoglienza dei pellegrini, sede di ospitalità della comitiva guidata da Don Giovanni Sassolini)

 

 

È incredibile prendere atto di quanto siano utilizzati e vissuti i tetti degli edifici di Gerusalemme

 


 

GERUSALEMME OVEST

Gerusalemme ovest. La torre della sede della YMCA International, chiaramente ispirata alla architettura mamelucca che ha lasciato in città una notevole impronta storica  

 

Gerusalemme ovest. Uno dei primi condomini moderni, in “Stile Bauhaus”, completato nel 1935.  Sorge non molto distante dal Bezalel Department of Architecture, ed è anch’esso paramentato con la dorata “Pietra di Gerusalemme”, a dimostrazione del noto assunto secondo il quale la modernità delle forme può essere ben disgiunta dalla natura dei materiali impiegati per conseguirla

 


 

AIN KAREM

Ain Karem. Chiesa di San Giovanni Battista, la parte absidale rivestita di vistose piastrelle di colore bianco e azzurro

 

Ain Karem. Chiesa cattolica della Visitazione (di Maria, madre di Gesù, alla cugina Elisabetta, madre di Giovanni il Battista).  Don Giovanni Sassolini che parla ai fedeli che ascoltano partecipi

 


 

ABU GHOSH

Abu Ghosh.  Chiesa del Monastero benedettino di Santa Maria della Resurrezione, risalente al periodo delle Crociate di cui sono ritenuti coevi gli affreschi (restaurati nel 1995-2001)

 

 

 

Abu Ghosh.  Chiesa del Monastero benedettino di Santa Maria della Resurrezione. Don Giovanni Sassolini trafitto da raggi di luce (divina?) mentre officia la Santa Messa, l’ultima del viaggio in Terra Santa

 

P.S. Notoriamente, in materia di credenze religiose, mi considero agnostico. Però non potrei dire che il viaggio in Terra Santa, fatto con lo spirito più del periegeta che del pellegrino, non abbia lasciato in me un’impronta incancellabile, di cui mi auguro che le fotografie e i testi pubblicati in questo post rendano l’idea, seppure incompleta e succinta, di un’esperienza da meditare e da rivivere.

 

EMas (Emanuele Masiello) – Ottobre 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA


 

 

Illustrazione della Terra Santa, da: Opus Terrae Sanctae di Marin Sanudo (Martin Sanuto) il Vecchio, 1320c

 

Stampa colorata della Terra Santa da una un’incisione su lastra di rame  (XVII secolo)

 

Jerusalem in the time of Christ, da: Sacred Geography, and Antiquities, by Rev. E. P. Barrows D.D., American Tract Society, New York 1872

 

Mappa attuale della Terra Santa, inclusa nei territori israeliani e palestinesi (da Google Maps 2024)

 


 

Per saperne di +

  • Guida biblica e turistica della Terra Santa, a cura di Paolo Acquistapace, aggiornata e integrata da Ernani Turi, direttore e collaboratore Enrico Galbiati, Istituto Propaganda Libraria, Milano 1997

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