IL COLORE DEL RIGASSIFICATORE DI PIOMBINO

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COMMENTO IN MERITO ALLA PRESUNTA IMPORTANZA ASSEGNATA AL COLORE DELLA NAVE DA ADIBIRE A IMPIANTO DI RIGASSIFICAZIONE 

A proposito del rigassificatore che il governo vorrebbe installare a Piombino, per far fronte all’emergenza energetica nazionale, s’è saputo che in sede di Conferenza dei Servizi (il tavolo a cui siedono i vari soggetti pubblici chiamati a pronunciarsi) l’attenzione della Soprintendenza di Pisa s’è incentrata sul colore. Come se il potenziale impatto negativo, anche solo o prevalentemente visivo, potesse valutarsi non in merito alle dimensioni, alla forma, alla posizione, etc., del contestato impianto, ma in merito alla sua mera parvenza cromatica.

Con tutta evidenza, chi ha attribuito tale importanza al colore, ovvero agli aspetti cutanei della percezione visiva, non ha la cognizione di un principio basilare della cultura paesaggistica, ormai invalso da tempo, che è il seguente: il paesaggio non è ciò che appare ma ciò che è.  Né parrebbe avere la cognizione che le tematiche del paesaggio, in questo caso specifico come in casi analoghi (quale quello degli inceneritori), non possono tenersi scisse dalle prevalenti tematiche ambientali, quantunque e purtroppo queste ultime siano state da tempo separate, come ambiti di competenze, da quelle paesaggistiche.

Anche prescrivendo di verniciare il rigassificatore di azzurro o di blu, per mimetizzarlo nel contesto marino e costiero, oppure di color ruggine, per intonarlo a ciò che resta del grande polo siderurgico, non è detto che il possente impianto, per il solo fatto di averne attenuato il risalto visivo, divenga maggiormente compatibile con l’esigenza di preservare i valori del paesaggio. Al contrario, non è nemmeno detto che il grado di compatibilità aumenterebbe se si dipingesse il rigassificatore con colori accesi (fucsia o giallo), per renderlo ancor più visibile e coerente con l’estetica che predilige la creazione di rapporti per contrasti (anche forti e stridenti), anziché per mediate analogie.

Altresì, potrebbe persino darsi l’ipotesi di affidare a qualche abile artista il compito di attenuare o rendere gradevole la facies visiva dell’impianto, come talvolta si è fatto altrove, smentendo la tesi dell’esistenza di un’insita estetica della tecnica se schiettamente esibita.  Si resterebbe comunque sempre nell’ambito della qualificazione dell’epidermide, dell’esteriorità, ovvero di aspetti che con la tutela del paesaggio hanno scarsamente a che fare. Diversamente opinando, si dovrebbe ammettere l’assurda possibilità che siano costruibili i “mostri” edilizi più inverecondi, in aree tutelate, purché siano di colore grazioso.

Andrebbe peraltro tenuto conto che il rigassificatore di Piombino, identificato con la sigla FSRU (Floating Storage and Regasification Unit), consisterà nell’adattamento allo scopo della nave metaniera Golar Tundra, acquistata dalla SNAM (Società Nazionale Metanodotti) per fronteggiare l’emergenza. Essendo previsto di tenerla in porto non per sempre ma per la durata di 3 anni, ciò significa che essa indurrebbe alterazioni comunque non permanenti (e forse non irreversibili) nel contesto d’inserimento.

Per non esporsi al ridicolo, soffermandosi su aspetti marginali o accessori del progetto, altre sono quindi le valutazioni da compiersi sulla compatibilità del rigassificatore che s’intende installare a Piombino. Considerando anzitutto i sopra citati aspetti di sostanza, in merito ai quali la Soprintendenza dovrebbe pronunciarsi con cognizione, senza però ledere l’autorevole immagine del Ministero della Cultura. 

EMas – Ottobre 2022


 

Disegno che illustra il funzionamento di un rigassificatore galleggiante. Da: https://www.snam.it/it/chi-siamo/infrastrutture-snam/rigassificatori_galleggianti_fsru/

 

La nave Golar Tundra, acquistata appositamente dalla SNAM per essere trasformata in rigassificatore da installare a Piombino. Da: https://energiaoltre.it/

 

Il metanodotto che dovrebbe collegare il rigassificatore di Piombino alla terraferma. Da: https://www.iltirreno.it/toscana/2022/07/31/news/rigassificatore-il-progetto-con-una-torre-alta-21-metri-alla-partenza-del-metanodotto-1.100062528

 

Fotografia aerea zenitale di Piombino e della su area portuale. Da Microsoft Mappe 2022

 

Il rigassificatore galleggiante già in funzione al largo delle coste tra Livorno e Pisa. Da: https://www.oltoffshore.it/

 

Una palette di colori

 

L’area portuale di Piombino vista dall’entroterra. EMAS WORKS 2022 (da Google Maps)

 

Altra immagine dell’area portuale di Piombino, ove s’intende collocare per tre anni il rigassificatore, spostandolo poi a molta più distanza dalla costa. EMAS WORKS 2022 (da Google Maps)

 

Estratto cartografico delle tutele paesaggistiche che vigono sull’area di Piombino e sue vicinanze. Regione Toscana – Cartografia del PIT con valenza di Piano Paesaggistico

 

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