CHRISTO / UN VERO PROFETA DELL’ARTE

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OMAGGIO ALL’IDEATORE DELLE PASSERELLE SUL LAGO D’ISEO, CHE MEDIANTE L’ARTE HA SAPUTO CONFERIRE NUOVI VALORI TATTILI E VISIVI AL PAESAGGIO, ALL’AMBIENTE, AL PATRIMONIO MONUMENTALE

Come artista scelse il nome Christo, perché intuì quanto fosse importante trovarsi un appellativo che restasse impresso tra la gente, che destasse curiosità, che fosse unico. In verità non fece altro che farsi chiamare col suo nome di battesimo, Christo, ottenendo grande notorietà con una piccola ma geniale intuizione.

La capacità di riscuotere eclatanti successi, mediante atti essenziali ma di forte impatto visivo,  appare del resto un’evidenza precipua dell’arte di Christo.  Un uomo che dalla natia Bulgaria, trasferendosi prima a Parigi e poi a New York, divenne insieme a Jeanne-Claude, la donna della sua vita, un protagonista svettante del panorama creativo mondiale.

Impacchettatore a grande scala

Christo è conosciuto soprattutto come impacchettatore ovvero come confezionatore di monumenti, palazzi, pezzi di ambiente, etc.  Tale attività lo rese celebre, quale autore di un modo di fare arte che apparve sulle prime poco comprensibile e  molto sorprendente. Eppure, ve ne erano eccome di significati e intenti artistici nell’inedito modo di comunicare di cui Christo divenne il profeta.

Pannelli della mostra antologica Christo e Jeanne-Claude / Water project (a cura di Germano Celant) tenutasi al Museo di Santa Giulia in Brescia dal 7 aprile al 18 settembre 2016,  contestulmente allo svolgersi (in giugno) dell’evento che ha consentito a più di un milione di visitatori di percorrere i pontili flottanti (The Floating Piers) sul Lago di Iseo. 

 

Impacchettando grandi ‘oggetti’ antropici o grandi porzioni di natura, Christo ha voluto farci capire che siamo istintivamente più attenti agli involucri che a ciò che gli involucri racchiudono, con ciò trascurando di percepire l’essenza vera delle cose. Noi  soffermiamo la nostra attenzione visiva sulle cose solo quando le vediamo involucrate in confezioni, le quali possono apparire ai nostri occhi persino più importanti dei contenuti.

Tali riflessioni basilari pongono la creatività di Christo entro i vasti ambiti della Pop Art e del Nouveau Réalisme.  Entrambi movimenti che cercarono di trarre ispirazioni dalla realtà prevalentemente consumistica che stava imponendosi ai suoi tempi (durante gli anni ’50 e ’60)  a livello mondiale.  L’attenzione ai modi di percepire la realtà, cercando di andare oltre la sua parvenza esteriore, avvicina la personalità di Christo alla sensibilità della Conceptual Art, un’altra  corrente primaria della cultura artistica contemporanea, tendente ad attribuire valore più alle idee e all’intento comunicativo che ai risultati.

Artista d’avanguardia

Christo è quindi riuscito a sintonizzarsi con l’essenza dell’arte moderna occidentale che, dalle ‘avanguardie storiche’ a oggi, ha incluso tantissime esperienze tese ad arricchire la riflessione teorica e la criticità, favorendo il coraggio di osare. Anche per questo lo considero un vero profeta dell’arte, ossia un lungimirante e fecondo spalancatore di prospettive.

In alto, tre fotografie di EMas che evidenziano il forte impatto cromatico, per il vivido colore arancione, dei pontili galleggianti (The Floating Piers) posti sulle placide acque del Lago di Iseo, che in occasione dell’evento è balzato all’attenzione mondiale grazie alla geniale inserzione artistica di Christo.

 

Ma c’è un altro valore precipuo dell’arte di Christo che a mio parere va evidenziato: quello riguardante l’incidenza che la creatività artistica può avere nel ridefinire il pregio estetico del paesaggio e dell’ambiente.  Si tratta di un tema anch’esso alquanto espressivo della creatività contemporanea, focalizzato soprattutto nell’ambito della Land Art che è stata anch’essa intrisa di intenti comunicativi di tipo concettuale.

In sue famose opere, come Valley Curtain in Colorado (1970-72) o The Gates in Central Park a New York (2004-05), Christo ha dimostrato che l’arte, con pochi ma studiati inserti, chiaramente percepibili, può cambiare completamente l’aspetto dei paesaggi, apportandovi nuovi valori estetici.  Ciò lo accomuna ad altri grandi artisti che hanno lavorato sull’estesa dimensione ambientale, tra cui Alberto Burri autore del famoso Cretto di Gibellina in Sicilia (1984-89).

Sul Lago d’Iseo

Entro tale filone è collocabile l’opera The Floating Piers (giugno 2016), sul Lago d’Iseo, che ho avuto la fortuna di ammirare e percorrere di persona grazie all’ospitalità di un caro amico.  Devo dire che l’emozione è stata davvero indimenticabile. Sia per la vista delle passerelle flottanti, avvolte in teli plastificati di colore arancione sgargiante, di forte impatto visivo nel contesto del lago, sia per la sensazione provata nel sentire i lievi movimenti trasmessi dalle onde dell’acqua ai lunghi pontili, percorsi dagli entusiasti visitatori accorsi in gran numero.  Anche sul Lago d’Iseo, Christo ha dimostrato che possono esistere modi inediti ed emozionalmente appaganti, quantunque effimeri, di estetizzare il paesaggio mediante la creazione artistica.  La qual cosa costituisce un merito storico di grande importanza, che purtroppo in Italia è stato ed è tuttora poco considerato dai tanti sedicenti ‘professionisti del paesaggio’, devoti più che altro alla burocrazia e al pedissequo rispetto delle procedure.

Ricordo ancora perfettamente, nel giorno dell’inaugurazione delle passerelle, il volto raggiante di Christo, avvolto nei fluenti capelli bianchi, nel mentre la sua esile figura corporea s’ergeva sulla prua della barca ammiraglia, da cui venivano impartiti i comandi per la perfetta riuscita anche pratica della complessa installazione ambientale.   L’artista esprimeva piena fierezza per il successo dell’iniziativa che aveva vinto i dubbi e i malumori di molti, regalando al placido lago lombardo una esperienza unica nel farsi della sua storia.

In alto, altre due fotografie di EMas che illustrano il risalto visivo assunto dai pontili (The Floating Piers) ideati da Christo, entro il contesto paesaggistico del Lago di Iseo, di Montisola e degli altri aspetti naturali e antropici che rendono attrattivi i panorami.  

 

Anche per questo, quando ho saputo che il 31 maggio 2020 Christo si è spento, all’età di 84 anni, sono rimasto dispiaciuto per la perdita di un uomo che ha dato tanto al mondo dell’arte, distinguendosi per la vocazione alla libertà assoluta e per la spregiudicata umanità nell’oltrepassare i limiti delle banalità e dei conformismi.

EMas – giugno 2020

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PS – Il presente articolo, che avevo scritto nel giugno 2016 dopo aver percorso i Floating Piers, porta la data di giugno 2020 essendo il frutto della rielaborazione compiuta a seguito della scomparsa del grande e compianto artista.

 

L’architetto Thierry Valfort (a sinistra) e l’avvocato Domenico Dentamaro (a destra) che percorrono straniti e compiaciuti i pontili ideati da Christo – (emasphotos giugno 2016)

 

Pinzy e Pepy (emasphotos giugno 2016)